Ma sarà davvero una rivoluzione o l’ennesima sfida tecnologica, tra brevetti rispolverati e una produzione che potrebbe essere vincolata esclusivamente alla Cina?
Secondo indiscrezioni, Apple starebbe sviluppando un iPhone quasi interamente in vetro per il 2027, con un design curvo e componenti nascosti sotto il display, per celebrare i 20 anni del prodotto. Il progetto, descritto come "straordinariamente complesso", potrebbe richiedere una produzione esclusiva in Cina, sollevando dubbi su sfide tecniche e dipendenza geopolitica.
Un iphone di vetro per il 2027? Apple ci riprova col design “futuristico”
Senti un po’ questa: pare che Apple stia preparando una vera e propria rivoluzione per il ventesimo anniversario dell’iPhone, previsto per il 2027. Si parla di un dispositivo “quasi interamente in vetro”, con un design curvo che promette di essere il più radicale dai tempi dell’iPhone X. L’idea sarebbe quella di eliminare quasi del tutto cornici e interruzioni, con tanto di fotocamere e Face ID nascosti sotto il display.
Bello, vero?
Sulla carta sembra una figata, ma prima di gridare al miracolo, cerchiamo di capire meglio cosa bolle in pentola e se è davvero tutto oro quello che luccica.
Perché, diciamocelo, quando si tratta di Apple, l’hype è sempre dietro l’angolo, ma i dubbi spesso anche.
Ma come sarebbe fatto esattamente questo melafonino del futuro? Stando a quanto riportato da Mark Gurman di Bloomberg, figure sempre ben informata sulle vicende di Cupertino, l’obiettivo è creare qualcosa che assomigli a un “singolo foglio di vetro”, con bordi curvi e un look minimalista all’estremo.
Niente più notch invadenti o Dynamic Island visibili, ma una superficie liscia e continua.
L’ispirazione, a quanto pare, verrebbe addirittura da un brevetto Apple del 2016 che descriveva display curvi con controlli attivi sui lati. Già, un brevetto di quasi dieci anni fa… viene da chiedersi se questa sia vera innovazione o un’idea tirata fuori dal cassetto per l’occasione.
E non dimentichiamoci che partner come Samsung Display e LG Display, secondo alcune voci, avrebbero già sudato sette camicie per superare ostacoli tecnici non da poco, come l’incapsulamento a film sottile e gli adesivi ottici per questi schermi così particolari.
Insomma, il percorso sembra tutt’altro che in discesa.
E tu, ci credi a questa visione di un iPhone “tutto vetro”? Sarà davvero così pratico e resistente come vogliono farci credere, o ci ritroveremo con un gioiellino hi-tech tanto bello quanto fragile e, soprattutto, impossibile da riparare a costi umani?
Le sfide produttive: un gioiello tecnologico che nasce solo in Cina?
E qui, amico mio, casca l’asino, o meglio, si rivela uno dei nodi cruciali di tutta questa operazione.
Realizzare un simile gioiello di design, descritto da Gurman come “straordinariamente complesso”, non è una passeggiata.
Anzi, le indiscrezioni suggeriscono che la sua produzione potrebbe essere talmente intricata da poter avvenire…
esclusivamente in Cina
Proprio così: nonostante tutti gli sforzi di Apple per diversificare la sua catena di approvvigionamento,
spostando parte della produzione in Paesi come India e Vietnam,
per questo modello del ventesimo anniversario si tornerebbe quasi con le spalle al muro,
dipendenti da tecniche produttive all’avanguardia che, a quanto pare,
solo certi stabilimenti cinesi potrebbero garantire.
Un bel paradosso, non trovi?
Proprio mentre si parla tanto di indipendenza tecnologica e di rischi geopolitici,
Apple potrebbe trovarsi a legare il suo prodotto di punta, quello celebrativo,
ancora più stretto a un’unica area geografica.
Viene da chiedersi se questa dipendenza non rappresenti un bel grattacapo per Tim Cook e soci,
e quali potrebbero essere le implicazioni se le tensioni internazionali dovessero acuirsi.
Ma non è finita qui, perché il presunto iPhone “tutto vetro” del 2027 non arriverebbe da solo.
Sembra che Apple stia pianificando un vero e proprio assalto al mercato con una serie di novità,
quasi a voler dire “guardate che siamo ancora capaci di innovare”.
In questa roadmap, come descritto anche da testate come Moneycontrol,
troverebbero spazio anche un iPhone Ultra pieghevole,
per entrare finalmente in competizione diretta con i Galaxy Z Fold di Samsung,
e gli attesissimi Apple Smart Glasses,
occhiali intelligenti che promettono di integrare realtà aumentata e virtuale nella nostra quotidianità.
E c’è chi parla persino di robotica domestica con intelligenza artificiale e interazioni “personalizzate”.
Un futuro fantascientifico, insomma.
Ma la domanda sorge spontanea:
è una strategia per stupire e riconquistare quote di mercato,
magari in Cina dove i brand locali come Huawei stanno dando del filo da torcere,
o è un modo per distogliere l’attenzione da una possibile stagnazione innovativa sul prodotto che, per vent’anni,
è stato la gallina dalle uova d’oro?
Staremo a vedere se questo “momento iPhone X” ricreato, come lo definisce Gurman,
riuscirà davvero a convincere critica e pubblico,
o se finirà per essere ricordato più per le ambizioni che per i risultati concreti.