Google spinge l’IA: la nuova tab a sinistra non è un caso

Anita Innocenti

La nuova interfaccia cambia le carte in tavola, ma cosa significa davvero per noi utenti?

Google sta spostando la tab "AI Mode" a sinistra in Search, rendendo l'intelligenza artificiale l'opzione primaria. La mossa, che usa Gemini 2.5 per migliorare i risultati, non è un esperimento ma il futuro della ricerca, con rollout in corso negli USA. Le reazioni degli utenti sono miste.

Google ti “accompagna” verso l’IA: la nuova tab a sinistra è più di un dettaglio

La tab “AI Mode”, quella che attiva le risposte generate dall’intelligenza artificiale, ora se ne sta bella comoda tutta a sinistra, prima ancora del classico filtro “Tutti”.

Un caso?

Macché.

Google, con questa mossa, sta praticamente urlando al mondo che l’IA non è più un giocattolino sperimentale, ma la direzione principale, quasi obbligata, della ricerca.

Hema Budaraju, che in Google è VP of Product Management per la Ricerca, ha spiegato, come riportato su Search Engine Land, che questa scelta riflette come noi utenti stiamo cambiando il modo di cercare informazioni.

Sarà, ma a pensar male a volte ci si azzecca: non è che ci stanno un po’ “spingendo” verso un modo di cercare che, magari, conviene più a loro che a noi?

Liz Reid, pezzo grosso del prodotto, ha rincarato la dose, dicendo che questa non è una semplice sperimentazione, ma il futuro.

Insomma, il messaggio è forte e chiaro: l’IA è qui per restare, e Google vuole che tu la usi come prima opzione.

Ma ti sei chiesto cosa cambia davvero quando clicchi su quella tab, e perché Google ci tiene così tanto a fartela notare?

Sotto il cofano dell’AI mode: come Google vuole (ri)educarti alla ricerca

Dietro quella semplice tab c’è un motore bello complesso. Quando la attivi, Google scatena un sistema chiamato “query fan-out”: in pratica, la tua domanda viene smontata in tanti pezzettini, vengono lanciate più ricerche contemporaneamente e poi, udite udite, l’intelligenza artificiale Gemini 2.5 (sì, l’ultima versione) mette insieme i cocci per darti una risposta completa.

Almeno, questa è la promessa, come descritto da CNET.

Questo permette a Google di sfoderare funzionalità come il “Deep Search”, che scava più a fondo nel web, e il “Live Search” per dati in tempo reale. Sundar Pichai, il CEO di Google, durante l’evento I/O 2025, ha presentato l’AI Mode come il canale privilegiato per portare “le capacità di frontiera di Gemini” direttamente nella ricerca.

Bello, vero?

Ma la domanda sorge spontanea: questa sofisticazione è davvero al servizio di una ricerca migliore per te, o serve a Google per raccogliere dati ancora più precisi su come interagisci con l’IA, magari per affinare i suoi modelli o, chissà, per futuri modelli di business?

E la “vecchia” ricerca, quella a cui siamo abituati, che fine farà se tutti vengono dirottati sull’IA?

E mentre i piani alti di Google dipingono un futuro radioso, c’è da chiedersi come sta andando veramente questo passaggio e cosa ne pensano gli utenti e gli addetti ai lavori.

Tra entusiasmo e dubbi: il rollout, le reazioni e cosa ci aspetta (forse)

Questo “AI Mode” non è spuntato dal nulla, sia chiaro.

È partito come esperimento a marzo 2025 per pochi eletti (gli abbonati a Google One AI Premium), per poi allargarsi a maggio agli utenti dei Search Labs e infine, come annunciato all’I/O di maggio 2025, a tutti gli utenti statunitensi, come riportato da GSM Arena.

I primi dati sull’adozione, citati in un altro articolo di Search Engine Land, dicono che il 58% di chi prova l’AI Mode continua a usarla settimanalmente. Non male, ma c’è un 42% che ammette di sentirsi confuso nel passare dall’IA ai risultati tradizionali. E non dimentichiamoci che il rollout iniziale a marzo ha avuto qualche intoppo tecnico, con quasi un quinto dei tester invitati che ha avuto problemi di accesso.

Barry Schwartz, voce autorevole di Search Engine Land, ha commentato che mettere l’AI Mode così in evidenza a sinistra dimostra che Google sta puntando tutto su questa transizione. D’altro canto, alcuni esperti di User Experience mettono in guardia sul rischio di creare una “ricerca a due velocità”, che potrebbe frammentare l’esperienza dell’utente. Google, dal canto suo, dice di monitorare attentamente come interagiamo con queste novità per capire come far convivere al meglio le due interfacce.

E, come se non bastasse, SERoundtable ci informa che l’azienda prevede di integrare alcune delle funzionalità più apprezzate dell’AI Mode, come i grafici comparativi personalizzati e il completamento di attività “agentiche” (cioè l’IA che fa cose per te), direttamente nella ricerca principale entro fine 2025.

Insomma, la direzione sembra tracciata.

Resta da vedere se questa corsa all’IA porterà davvero a una ricerca più intelligente per tutti, o se lascerà indietro qualcuno, magari proprio chi preferiva avere più controllo e meno “assistenza”.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

15 commenti su “Google spinge l’IA: la nuova tab a sinistra non è un caso”

  1. Ma dai, non ci credo! Questa cosa dell’IA a sinistra mi fa pensare che Google stia cercando di “educarci” a usarla. Che ne pensate?

  2. Arianna Grassi

    Ma che mossa strana, eh? Io ho provato l’AI Mode e le risposte sono un mix di geniali e… boh, un po’ random. Mi chiedo se Google ci stia preparando a diventare tutti un po’ “robotizzati”. Chi sa dove ci porterà questa cosa!

    1. Emanuela Conti

      Ma dai, è vero! Ho provato l’AI Mode e a volte le risposte sono pazzesche, altre mi lasciano perplesso. Chissà se ci stanno davvero “educando” a usarla!

      1. Ah, ma che mossa! Ho provato l’AI Mode e devo dire che a volte sembra di parlare con un amico saggio, altre invece… un po’ confuso. Mi chiedo se Google vuole davvero aiutarci o semplicemente fare più soldini. Siamo sicuri che sia tutto oro quello che luccica?

        1. Roberto Colombo

          Sì, è vero! Ho notato anche io che l’AI Mode è diventata la star della ricerca. A volte le risposte sono super utili, altre un po’ deliranti. Ma mi chiedo: Google sta cercando di renderci dipendenti dall’IA? Che ne pensate, vi fidate delle sue risposte?

        2. Elisa Marchetti

          Sì, anch’io ho notato questa mossa di Google! A volte l’AI Mode sembra quasi un gioco, altre volte è utile. Ma mi chiedo: vogliono davvero aiutarci o semplicemente farci vedere il loro “giocattolo” migliore? 🤔

      2. A me fa strano vedere l’IA così in primo piano! Ho provato un paio di volte, ma certe risposte sembrano più un puzzle che un aiuto. Google sta davvero cercando di dirci come pensare? 🤔

        1. Ma che figata! Ho provato l’AI Mode e a volte sembra quasi di parlare con un amico… anche se qualche volta mi lascia perplesso. È il futuro o una trappola?

        2. Sara D’Angelo

          Ah, ma che mossa! Ho provato l’AI Mode e a volte sembra che stia parlando con un amico, altre volte è come se avessi chiesto a un robot. Curioso di vedere come evolve!

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