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Ancora problemi per gli inserzionisti, con campagne bloccate e messaggi di errore a causa di un disservizio che, purtroppo, non è un caso isolato.
Google Ads sta affrontando un altro disservizio che impedisce agli inserzionisti di gestire le campagne, con errori e lentezza. La stessa Google ha ammesso i problemi. Questo ennesimo incidente solleva dubbi sull'affidabilità della piattaforma e sottolinea la vulnerabilità delle aziende che dipendono da essa.
Google Ads di nuovo ko: la piattaforma va in tilt e le tue campagne sono ferme al palo
Se in queste ore stai provando a entrare nel tuo account Google Ads e hai la netta sensazione che qualcosa non giri per il verso giusto, non sei tu, sono loro.
Ancora una volta.
La piattaforma pubblicitaria di Mountain View sta attraversando un’altra giornata nera, con problemi diffusi che stanno impedendo a migliaia di inserzionisti, proprio come te, di gestire le proprie campagne. Messaggi di errore che compaiono dal nulla, una lentezza esasperante e comportamenti del pannello di controllo che definire “imprevedibili” è quasi un complimento.
La stessa Google, dopo le numerose segnalazioni, ha dovuto ammettere il disservizio.
Una comunicazione ufficiale, certo, ma che sa di già visto e di poco rassicurante.
E se hai questa sensazione, fidati, non ti stai sbagliando affatto.
Un film già visto: l’affidabilità è diventata un optional?
Diciamocelo con la schiettezza che serve: questo non è un incidente isolato, ma l’ennesimo capitolo di una saga che si sta facendo un po’ troppo lunga.
Come riportato sulla testata specialistica Search Engine Land, il problema è ufficiale, ma la memoria non può fare a meno di tornare ai disservizi recenti. A giugno le campagne non partivano nonostante fossero approvate, a maggio i dati di Ad Manager erano completamente sballati.
La domanda sorge spontanea: ma l’affidabilità della piattaforma pubblicitaria più potente al mondo è diventata un optional che Google si riserva di offrire a intermittenza?
E mentre i piani alti di Mountain View “indagano”, con i loro tempi e le loro comunicazioni misurate, c’è chi paga il conto.
E quel qualcuno, molto probabilmente, sei tu.
La dura realtà: la tua azienda dipende da un gigante con i piedi d’argilla
Il punto centrale di tutta questa faccenda è la nostra fragilità.
Affidiamo budget, strategie e, in definitiva, una fetta del nostro fatturato a una macchina che, per quanto potente, si inceppa con una frequenza che dovrebbe farci riflettere.
Loro hanno un problema tecnico, tu hai un problema di business.
Loro ti invitano a “monitorare la dashboard di stato“, che è un po’ come dire a una persona bloccata in ascensore di controllare il display per vedere a che piano si trova.
Non risolve nulla.
Questo ennesimo inciampo non fa che sbatterci in faccia una verità scomoda: abbiamo messo le sorti delle nostre attività nelle mani di un gigante che, a quanto pare, ogni tanto inciampa.
Cosa resta alla fine della fiera?
Non ci sono formule magiche o soluzioni pronte all’uso. L’unica cosa che possiamo fare, oltre a incrociare le dita e sperare che risolvano in fretta, è prendere atto di questa dipendenza.
Forse è arrivato il momento di chiederci se sia davvero sostenibile costruire strategie intere su una base che, periodicamente, dimostra di avere delle crepe.
La piattaforma si riprenderà, come sempre, ma la cicatrice di queste ore di fermo e di incertezza rimarrà, come un promemoria costante della nostra posizione in questo gioco.
Ancora un’altra svista tecnologica, come un castello di carte che crolla. Speriamo ripristinino presto la stabilità.
Motori spenti. Piattaforma un fiume in secca. Speranze a mollo. Un altro sogno infranto.