Amazon si compra Bee: il braccialetto AI che ascolta tutto solleva interrogativi sulla privacy

Anita Innocenti

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L’acquisizione di Bee da parte di Amazon solleva interrogativi sulla privacy e sul futuro dell’ambient computing, aprendo un dibattito sull’accesso diretto alla nostra quotidianità.

Amazon ha acquisito Bee, startup nota per un braccialetto AI da 50 dollari che registra e analizza ogni conversazione. Il dispositivo, Bee Pioneer, promette riassunti e promemoria, ma solleva gravi interrogativi sulla privacy dei dati, data la strategia di Amazon sull'analisi utente. L'operazione mira al dominio nell'ambient computing.

Amazon si compra Bee: il braccialetto AI che registra (e analizza) tutto quello che dici

Amazon ha messo a segno un altro colpo, e questa volta punta dritto alle nostre conversazioni.

Il colosso di Seattle sta per acquisire Bee, una startup di San Francisco che ha creato un braccialetto da 50 dollari capace di registrare ogni tua parola per poi trasformarla in un assistente AI personale. L’operazione, ci fa sapere TechCrunch, non è ancora chiusa e i termini sono riservati, ma una cosa è certa: tutti i dipendenti di Bee hanno ricevuto un’offerta per entrare nella grande famiglia Amazon.

Una mossa che, diciamocelo, non sorprende più di tanto, ma che ci obbliga a fare una riflessione seria su dove stia andando la tecnologia personale.

Ma come funziona esattamente questo aggeggio?

In pratica, ti metti al polso questo braccialetto, il Bee Pioneer, e lui fa il resto.

Grazie a due microfoni e a una batteria che promette fino a 160 ore di autonomia, il dispositivo ascolta e registra passivamente le tue giornate.

L’obiettivo?

Fornirti riassunti delle tue attività, suggerirti cose da fare e aiutarti a ricordare dettagli di conversazioni che altrimenti andrebbero persi. Il tutto, per ora, funziona solo con un’app per iPhone e si integra con i servizi di Google, come descritto sul sito ufficiale di Bee.

Puoi anche metterlo in pausa con un pulsante fisico, ma la sua natura è quella di essere sempre attivo, sempre in ascolto.

Sulla carta, potrebbe sembrare un aiuto non da poco per chi ha mille impegni e una memoria che fa cilecca.

Ma c’è un “ma” grande come una casa: che fine fanno tutte queste conversazioni registrate?

E qui, la faccenda si complica.

La privacy è al sicuro? il dubbio è più che legittimo

Bee assicura che i dati sono al sicuro: le conversazioni vengono trascritte sullo smartphone e solo il testo viene inviato ai loro server, in forma crittografata e inaccessibile a occhi umani. Non vendono i dati a terzi e non li usano per farti pubblicità.

Sembrerebbe tutto a posto, no?

Eppure, il dubbio resta.

Stiamo parlando di Amazon, un colosso che ha costruito un impero sull’analisi dei dati dei suoi utenti. Davvero possiamo credere che integrerà una tecnologia del genere senza pensare a come sfruttarla? Le prime recensioni, tra l’altro, non aiutano a fugare i dubbi, evidenziando problemi di affidabilità dell’hardware e trascrizioni che, a volte, prendono fischi per fiaschi, come documentato in un test approfondito da Mike Cann.

E qui il pezzo si fa interessante.

Perché Amazon non sta comprando solo un braccialetto con qualche difetto di gioventù. Sta comprando una porta d’accesso diretta e senza filtri alla nostra quotidianità, un flusso di dati grezzi che vale una fortuna.

Il vero obiettivo: un futuro in cui Amazon è sempre in ascolto

Questa acquisizione non è un caso isolato, ma un tassello fondamentale nella strategia di Amazon per dominare quella che viene chiamata “ambient computing”, ovvero un’informatica diffusa e invisibile che ci circonda.

È la stessa logica dietro ad Alexa e ai dispositivi Echo.

L’obiettivo è creare un mondo in cui Amazon è sempre presente, sempre pronta ad ascoltare, anticipare e, ovviamente, vendere.

La concorrenza con Google e Apple si sposta su un nuovo livello, ancora più intimo e personale.

La vera domanda che devi farti, quindi, non è tanto se questo braccialetto sia utile, ma se sei disposto a cedere un altro pezzo della tua vita privata in cambio di un’agenda un po’ più ordinata.

Perché una volta aperta quella porta, richiuderla potrebbe non essere così semplice.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

11 commenti su “Amazon si compra Bee: il braccialetto AI che ascolta tutto solleva interrogativi sulla privacy”

  1. Antonio Barone

    Ma certo, chi non vorrebbe un piccolo orecchio onnipresente al polso? 😅 Amazon ci vizia proprio con questi gadget che ci ascoltano… per il nostro bene, ovviamente. 🤫

  2. Antonio Romano

    L’ennesimo tentativo di miniaturizzare la sorveglianza, mascherato da comodità. Interessante come la nostra quotidianità diventi merce per l’algoritmo.

    1. Benedetta Lombardi

      Beh, un altro marchingegno che promette vita facile registrando ogni nostro balbettio. Amazon non si accontenta di sapere cosa compriamo, ora vuole sapere cosa *pensiamo* ad alta voce. Che premura!

    1. Che bella invenzione, un piccolo registratore da polso per non dimenticare neanche una parola. Speriamo solo che il guardiano di queste memorie sia un tipo di parola.

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