Apple valuta ricerca ai in safari: fine dell’accordo con Google?

Anita Innocenti

Tra calo delle ricerche tradizionali, accordi miliardari a rischio e l’ombra incombente dell’antitrust, Apple potrebbe scommettere sull’AI per il futuro di Safari

Durante la testimonianza di Eddy Cue, Apple ha rivelato di valutare l'integrazione della ricerca AI in Safari. Questa mossa è motivata dal calo delle ricerche tradizionali, l'ascesa dell'AI e la pressione antitrust sull'accordo con Google. Un potenziale addio al partner storico con impatti significativi sul mercato e sul futuro della ricerca web.

Apple e l’intelligenza artificiale in safari: aria di rivoluzione o solita mossa dei giganti?

Te lo sei mai chiesto cosa succederebbe se Apple decidesse di cambiare le carte in tavola sulla ricerca web?

Beh, tieniti forte, perché pare che a Cupertino stiano seriamente valutando di integrare funzionalità di ricerca basate sull’intelligenza artificiale (AI) direttamente in Safari.

Questa mossa potrebbe significare un potenziale addio alla storica (e molto redditizia, diciamocelo) collaborazione con Google.

La notizia è emersa con forza durante la testimonianza di Eddy Cue, il Senior Vice President of Services di Apple, nel processo antitrust del Dipartimento di Giustizia USA contro Google, il 7 maggio 2025, come riportato da PYMNTS.com.

Non è un fulmine a ciel sereno, ma di certo fa riflettere sulle dinamiche di potere tra questi colossi.

Ma perché proprio ora questa accelerazione improvvisa?

Dietro le quinte: calo delle ricerche tradizionali e la spada di damocle dell’antitrust

Ecco, la faccenda si fa interessante. Durante la sua deposizione, Cue ha rivelato che Apple sta “attivamente esaminando” una revisione di Safari incentrata sui motori di ricerca AI. Una mossa strategica che arriva in un momento, diciamo, particolare: pare infatti che le ricerche su Safari abbiano registrato un calo per la prima volta ad aprile 2025. E a cosa lo attribuisce Cue? Proprio al fatto che gli utenti si rivolgono sempre più a strumenti di intelligenza artificiale invece che ai motori di ricerca tradizionali.

Sarà vero o è una giustificazione comoda?

L’attuale accordo tra Apple e Google, che si stima valga circa 20 miliardi di dollari all’anno e che rende Google il motore di ricerca predefinito sui dispositivi Apple, è ora sotto la lente d’ingrandimento nel caso antitrust. Una bella gatta da pelare, che potrebbe costringere i due giganti tecnologici a smantellare questo lucroso patto.

E con chi potrebbe allearsi Apple, se davvero molla Google?

I nuovi sceriffi della ricerca AI e le reazioni del mercato (con qualche contraddizione)

Cue non si è nascosto, esprimendo la sua convinzione che i fornitori di ricerca AI come OpenAI, Perplexity AI e Anthropic finiranno per sostituire i motori di ricerca convenzionali come Google.

Ha confermato che Apple prevede di aggiungere queste opzioni a Safari, anche se, attenzione, “probabilmente non saranno l’impostazione predefinita”, come descritto da Search Engine Journal.

Sembra quasi una dichiarazione di guerra… o forse solo una mossa tattica per mettere pressione?

Apple ha già avuto colloqui con Perplexity e, non dimentichiamolo, offre già ChatGPT di OpenAI tramite Siri, con l’intenzione di aggiungere Gemini di Google entro la fine dell’anno. Una sorta di “prova generale” tra ChatGPT e l’offerta di Google c’era già stata prima di scegliere ChatGPT per Apple Intelligence in iOS 18.

Ma queste grandi manovre, che impatto hanno avuto sul mercato, nell’immediato?

Te lo dico subito: un terremoto.

Le azioni di Alphabet, la società madre di Google, sono crollate del 9,3% dopo la testimonianza di Cue, bruciando più di 80 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, un dettaglio non da poco riportato da Axios.

E non finisce qui, perché questo scossone ha contagiato anche i mercati più ampi, con il Nasdaq che ha virato in negativo.

Nonostante Cue dipinga un futuro dominato dall’AI, ammettendo che le altre funzionalità di questi strumenti sono “talmente migliori che le persone cambieranno”, ha anche confessato di “perdere il sonno” al pensiero della potenziale perdita di entrate se l’accordo con Google dovesse finire, come sottolineato da MacRumors.

Un po’ un colpo al cerchio e uno alla botte, non trovi?

Dice che Google dovrebbe rimanere l’opzione predefinita, e intanto l’accordo si è pure espanso per includere l’integrazione di Google Lens in Visual Intelligence di Apple.

Coerenza, questa sconosciuta?

Insomma, al di là dei mal di pancia di Cue e dei miliardi in ballo (quei famosi 20 miliardi annui citati anche da 9to5Mac), cosa significa tutto questo per chi, come te, naviga e lavora online ogni giorno?

La verità è che un cambio di rotta così radicale da parte di Apple, con i suoi oltre 2 miliardi di dispositivi attivi nel mondo, potrebbe ridisegnare pesantemente il panorama della ricerca e del marketing digitale per anni.

Siamo davvero di fronte a una rivoluzione guidata dall’innovazione, o è l’ennesimo valzer di poltrone tra colossi che ridefiniscono le regole del gioco a loro piacimento, lasciando a noi le briciole (o le nuove interfacce da imparare)?

Staremo a vedere.

E, come sempre, con un occhio critico.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

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