Google Gemini Deep Think oro alle Olimpiadi di Matematica 2025, ma OpenAI alza la posta

Anita Innocenti

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Ma la sfida tra Google e OpenAI rischia di oscurare il talento degli studenti e solleva interrogativi sul reale significato di questa competizione tecnologica

Google Gemini Deep Think ha conquistato la medaglia d'oro alle Olimpiadi Internazionali della Matematica (IMO) 2025, risolvendo 5 problemi su 6 grazie al 'parallel thinking'. Pochi giorni prima, OpenAI ha annunciato di aver raggiunto lo stesso risultato, senza partecipazione ufficiale. Questa corsa al primato tra i giganti dell'IA solleva interrogativi sul reale progresso scientifico e sul contesto umano dell'evento.

Come ci sono riusciti (e perché non è solo merito della tecnica)

Te lo spiego in parole povere.

Google ha potenziato il suo Gemini con una capacità chiamata “parallel thinking”. Invece di seguire un unico filo logico, il sistema esplora più strade contemporaneamente per trovare la soluzione, un po’ come un team di matematici che lavora in parallelo. Un bel salto in avanti rispetto all’anno scorso, quando si erano fermati alla medaglia d’argento.

Stando a quanto pubblicato sul blog di Google DeepMind, questo progresso dimostra un passo da gigante nel ragionamento complesso dell’IA.

Tutto molto bello.

Peccato che l’annuncio sia arrivato con un tempismo che lascia qualche dubbio.

Proprio mentre Google si preparava a celebrare il suo successo certificato, un altro protagonista ha deciso di giocare la sua partita, ma con regole diverse.

La gara nella gara: OpenAI entra a gamba tesa

Due giorni prima dell’annuncio ufficiale di Google, OpenAI ha comunicato di aver raggiunto lo stesso, identico risultato: 35 punti, medaglia d’oro virtuale. Il loro modello, a detta loro, ha risolto gli stessi problemi nelle stesse condizioni, ma senza essere iscritto ufficialmente alla gara.

Una mossa che, diciamolo, sa molto di corsa alle pubbliche relazioni.

Alexander Wei, ricercatore di OpenAI, ha sottolineato che il loro successo deriva da un approccio di “apprendimento per rinforzo generalizzato”, suggerendo tra le righe che il loro modello sia meno specializzato e quindi, potenzialmente, più versatile.

Una coincidenza?

Forse.

O forse, come descritto da Axios, una strategia ben precisa per rubare la scena e dimostrare di essere sempre un passo avanti, anche senza i timbri ufficiali.

Questa corsa al primato, però, rischia di mettere in ombra la vera posta in gioco e, soprattutto, il contesto umano in cui tutto questo si è svolto.

E gli esseri umani? dettagli di un contesto dimenticato

Mentre i colossi della Silicon Valley si sfidavano a colpi di comunicati stampa, 630 studenti da 110 nazioni sudavano sulle stesse prove. Solo 61 di loro hanno conquistato l’oro e appena 6 hanno risolto il sesto, difficilissimo problema.

La Cina ha dominato la classifica, mentre l’India, per la prima volta, è entrata nella top ten, come riportato su CNBC. Google, da parte sua, ha dichiarato di aver atteso la certificazione ufficiale per rispetto verso i ragazzi, un gesto apprezzabile che però suona un po’ stonato nel frastuono della competizione con OpenAI.

La verità è che questi risultati, per quanto impressionanti, sollevano una domanda fondamentale:

Stiamo assistendo a un reale progresso a beneficio della scienza o a una semplice dimostrazione di forza tra multinazionali che usano una competizione per liceali come arena per i loro muscoli digitali?

La risposta, probabilmente, sta nel mezzo. Ma è bene tenere gli occhi aperti e non farsi incantare solo dalle medaglie.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

7 commenti su “Google Gemini Deep Think oro alle Olimpiadi di Matematica 2025, ma OpenAI alza la posta”

  1. Antonio Barone

    Ah, la tecnologia che vince le medaglie, che meraviglia! 🏅 Non vorrei essere uno di quei ragazzi che si è fatto il mazzo per anni… 😅 Tutto questo “parallel thinking” mi fa pensare a troppe cose contemporaneamente, ma è un bel problema, no? 😜

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