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Contattaci ora →Tra restyling estetico e allineamento all’AI, il nuovo logo Google suscita entusiasmo ma anche dubbi sulla personalizzazione e sul controllo dei dati
Google ha introdotto un nuovo design per l'icona "G", ora con un gradiente colorato in linea con l'estetica di Gemini. La novità, svelata al Google I/O 2025, si diffonde su diverse piattaforme. Il rollout è disomogeneo e solleva interrogativi, specie data la rimozione di opzioni personalizzazione (es. widget ricerca Android), indicando minor controllo utente.
Google ci riprova: nuovo logo “G”, ma è davvero una ventata d’aria fresca?
Te ne sarai forse accorto navigando o usando il tuo smartphone: Google sta, di nuovo, cambiando pelle, o almeno una parte di essa. Parliamo della celebre icona “G”, che ha iniziato a mostrarsi con un design rinnovato, basato su un gradiente di colori, un po’ ovunque: dalla piccola favicon che vedi sulla linguetta del browser quando visiti Google.com, fino al widget di ricerca sul tuo Android e persino nell’app per iOS.
Questa novità, svelata in pompa magna durante il Google I/O 2025, vede i classici quattro colori di Big G – rosso, giallo, verde e blu – sfumare l’uno nell’altro, abbandonando le sezioni di colore solido che ci accompagnavano dal lontano 2015, come minuziosamente descritto da 9to5Google. Un cambio che, a detta loro, dovrebbe modernizzare l’immagine.
Ma la domanda sorge spontanea: è solo una rinfrescata estetica o c’è sotto qualcos’altro che Google non ci dice chiaramente?
E, soprattutto, questo nuovo look convince davvero tutti?
Tra l’entusiasmo per l’AI e qualche scivolone sulla personalizzazione (la tua)
Diciamocelo, Google non fa mai nulla per caso. Questo restyling, infatti, sembra voler strizzare l’occhio – o meglio, allinearsi – al design del suo pupillo del momento, Gemini, il sistema di intelligenza artificiale che sta invadendo ogni angolo dei prodotti di Mountain View, come sottolinea anche Indian Express. L’idea è quella di creare un ecosistema visivo coerente, dove l’AI è la protagonista indiscussa.
Fin qui, tutto marketing.
Peccato che, mentre da un lato si cerca questa modernità sfumata, dall’altro le reazioni non siano state tutte rose e fiori. C’è chi apprezza la “vibrante modernità”, ma non mancano le critiche sulla scarsa visibilità del gradiente, specialmente nelle icone più piccole.
E poi c’è la questione della personalizzazione, o meglio, della sua progressiva eliminazione.
Prendiamo il widget di ricerca Android: come riportato da PhoneArena, Google ha pensato bene di rimuovere gran parte delle opzioni che ti permettevano di adattarlo ai tuoi gusti (addio scelta del logo o della forma della barra), imponendo di fatto il “Dynamic Color” che si adegua al tema del dispositivo.
Bello, per carità, ma non è che stiamo barattando un po’ troppa libertà di scelta per un’estetica decisa da altri?
E mentre Google ci abitua l’occhio a questi gradienti che richiamano l’AI, non sarà che ci sta anche silenziosamente abituando a un controllo sempre minore?
Un rollout che sa di fretta e qualche “dimenticanza” strategica?
Il modo in cui questa nuova identità visiva sta venendo distribuita lascia poi qualche perplessità. L’aggiornamento è partito a maggio, prima sulle app beta e poi, verso fine mese, esteso al web e ai widget.
Tuttavia, come fa notare Android Police, il rollout è tutt’altro che omogeneo. Ti capiterà ancora di vedere il vecchio logo su alcuni dispositivi Android non Pixel o su certi domini di Google, tipo images.google.com.
Viene da chiedersi: è semplice trascuratezza o una strategia voluta per farci digerire il cambiamento un po’ alla volta?
Questo “nuovo corso” grafico è il primo intervento significativo dal 2015, quando Google passò al font Product Sans e all’iconica ‘G’ circolare. Allora fu un segnale di evoluzione tecnologica, un po’ come il lancio del Material Design.
Oggi, con l’intelligenza artificiale che detta legge, questo cambio di logo, per quanto sottile, potrebbe essere l’ennesimo indizio di come Google intenda plasmare non solo i suoi prodotti, ma anche la nostra interazione con essi.
E chissà, magari la prossima “dimenticanza” riguarderà qualche altra opzione a cui tenevi, in nome di un futuro sempre più “smart” e, forse, un po’ meno tuo.
Sembra un po’ un trucco per nascondere la mancanza di opzioni!
Ma dai, sembra che Google stia cercando di farci dimenticare la personalizzazione! A me il vecchio logo piaceva di più. 😅
A me il nuovo logo fa un po’ stranissimo, sembra un mix tra un arcobaleno e un’idea di design di un grafico in erba! 😂 Ma poi, chi ha voglia di meno personalizzazione? Una volta ho personalizzato il mio widget e ora mi manca!