L’impatto dell’IA sui posti di lavoro: previsioni catastrofiche e dati attuali

Anita Innocenti

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Tra annunci apocalittici e programmi di studio sull’impatto dell’IA, emerge la realtà di aziende che riducono le assunzioni, preparando il terreno a un futuro del lavoro sempre più automatizzato.

La gara delle previsioni sull'IA si intensifica: Dario Amodei di Anthropic prevede la perdita del 50% dei lavori impiegatizi. Dati SignalFire 2024 mostrano già un taglio del 25% nell'assunzione di neolaureati tech, colpendo ruoli entry-level. Ciò solleva dubbi sulla sincerità delle previsioni rispetto a strategie aziendali in vista di licenziamenti.

La nuova gara aziendale: chi prevede il futuro (e i licenziamenti) dell’IA?

Sembra che nel mondo corporate sia partita una vera e propria gara a chi la spara più grossa sul futuro del lavoro nell’era dell’intelligenza artificiale. I leader di grandi aziende e gli investitori della Silicon Valley si sfidano a colpi di previsioni, ognuna più drammatica della precedente, disegnando un futuro in cui l’automazione non è più un’ipotesi, ma una certezza con cui fare i conti.

In questa competizione di annunci, Dario Amodei, CEO di Anthropic, ha lanciato una delle dichiarazioni più pesanti: l’IA potrebbe cancellare il 50% dei lavori impiegatizi di primo livello e spingere la disoccupazione fino al 20% nel giro di uno o cinque anni.

Parole che non lasciano spazio a interpretazioni e che, guarda caso, arrivano proprio da chi sta costruendo questa tecnologia.

Ma mentre i CEO si sfidano a colpi di annunci, c’è chi sta già pagando il conto come scrive il New York Times.

Non solo previsioni: i dati che parlano già oggi

Se pensi che queste siano solo chiacchiere da visionari per spaventare il mercato, ti sbagli.

Non stiamo parlando di un futuro lontano, ma di qualcosa che sta già succedendo sotto i nostri occhi. Una recente ricerca di SignalFire ha messo nero su bianco una tendenza preoccupante: nel 2024, le grandi aziende tecnologiche hanno già ridotto del 25% l’assunzione di neolaureati.

Le posizioni più colpite sono proprio quelle di primo ingresso, quelle che una volta servivano a “farsi le ossa” e che oggi, a quanto pare, sono le prime a essere considerate sostituibili da un algoritmo. Si crea così un paradosso frustrante: non puoi trovare lavoro senza esperienza, ma non puoi fare esperienza se nessuno ti assume, specialmente quando l’IA diventa il nuovo “stagista” a costo zero, come ricorda Il Sole 24 Ore.

Viene da chiedersi, quindi, se le previsioni apocalittiche di certi leader non siano altro che un modo per preparare il terreno a decisioni già prese.

Preoccupazione genuina o strategia calcolata?

La mossa di Anthropic di lanciare un “Programma per i Futuri Economici” per studiare l’impatto dell’IA sul lavoro suona quasi ironica. Da un lato, l’azienda crea una tecnologia potenzialmente devastante per l’occupazione; dall’altro, si propone di studiarne gli effetti, quasi a volersi mettere la coscienza a posto.

È un tentativo sincero di gestire il cambiamento o una brillante operazione di facciata?

Nel frattempo, gli investitori come Navin Chaddha di Mayfield non nascondono il vero obiettivo: aggredire il mercato da 5.000 miliardi di dollari dei servizi professionali come consulenza, legge e contabilità, per trasformarli in settori con “margini simili a quelli del software”.

La narrazione oscilla quindi tra la presunta responsabilità sociale e la spietata logica del profitto, lasciando a te il compito di decidere a quale delle due versioni credere.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

5 commenti su “L’impatto dell’IA sui posti di lavoro: previsioni catastrofiche e dati attuali”

  1. Sebastiano Caputo

    Ma che previsioni… 🙄 solo scuse per tagliare sul personale. Chi ci guadagna? 💸 Sempre gli stessi. Io ci vedo un bel piano. 🤫 #AI #lavoro #scettico

    1. Previsioni catastrofiche? 🧐 Vedo più un modo per giustificare le assunzioni ridotte. Le aziende hanno sempre un piano, eh? 😉 Il profitto prima di tutto. 💰 Non mi sorprende.

      1. Ah, la gara! 🏆 Sempre a chi la spara più grossa sull’IA. 🤖 E intanto… tagliano assunzioni. ✂️ Certo, mica per altro. 🙄

  2. Roberta De Rosa

    Questa gara di scenari apocalittici non mi convince affatto. Sembra più un palcoscenico allestito ad arte per giustificare tagli che la pura proiezione del futuro. L’IA è uno strumento, non un’entità con desideri di licenziamento.

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