OpenAI e Oracle: l’accordo da 30 miliardi che ridefinisce l’intelligenza artificiale

Anita Innocenti

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Un accordo da 30 miliardi di dollari all’anno che vede Oracle trasformarsi nella spina dorsale computazionale di OpenAI, sollevando interrogativi sul futuro del progetto Stargate e sulla competizione nel settore dell’IA.

Un accordo da 30 miliardi di dollari annuali tra OpenAI e Oracle ridefinisce il mercato dell'intelligenza artificiale. Oracle fornirà servizi cloud cruciali per OpenAI, diventandone la spina dorsale computazionale. Questa mossa strategica, rivelata da documenti SEC, è percepita come un "piano B" per OpenAI, data l'incertezza sul megaprogetto Stargate. L'intesa rafforza enormemente Oracle, ma solleva preoccupazioni sulla crescente concentrazione di potere nel settore AI.

Una cifra che fa girare la testa: l’accordo tra OpenAI e Oracle

OpenAI si è impegnata a versare nelle casse di Oracle ben 30 miliardi di dollari all’anno per l’utilizzo dei suoi servizi di cloud e data center. La notizia, che non è un semplice pettegolezzo ma un fatto nero su bianco, è emersa da un documento ufficiale che Oracle ha depositato presso la Securities and Exchange Commission, come riportato da TechCrunch.

In pratica, Oracle non sarà un fornitore qualunque, ma diventerà la spina dorsale computazionale su cui gireranno i carichi di lavoro dell’intelligenza artificiale di OpenAI. Una mossa che trasforma Oracle, fino a ieri considerata un passo indietro rispetto ai colossi del cloud come Amazon e Google, in un attore protagonista.

Ma la vera domanda è: perché proprio Oracle?

E perché adesso?

La risposta si nasconde dietro un progetto dai contorni quasi mitologici, un piano che forse non sta andando esattamente come previsto.

Il vero motivo dietro l’intesa: il “piano B” di OpenAI?

Questo accordo monumentale non nasce dal nulla. È strettamente legato al progetto “Stargate“, l’ambiziosissima (e costosissima) iniziativa da 500 miliardi di dollari che OpenAI aveva lanciato insieme a SoftBank per costruire un’infrastruttura AI senza precedenti.

Un progetto che, a quanto pare, sta incontrando qualche ostacolo, tanto da essere stato ridimensionato.

Nonostante le dichiarazioni di facciata di Sam Altman, CEO di OpenAI, che insiste sul fatto che l’ambizione del progetto verrà “significativamente ampliata”, i fatti sembrano raccontare un’altra storia.

L’accordo con Oracle, quindi, assume le sembianze di un costosissimo “piano B”.

Una rete di sicurezza per garantire che lo sviluppo dei futuri modelli di AI non si fermi, nel caso in cui Stargate non dovesse decollare come sperato.

E mentre OpenAI si assicura una via d’uscita, c’è chi in questa operazione ha fiutato l’affare del secolo, sbaragliando una concorrenza che fino a ieri sembrava intoccabile.

Le conseguenze sul mercato: una vittoria per Oracle o un segnale di allarme?

Per Oracle, questo contratto è una vittoria su tutta la linea. Li proietta direttamente nell’olimpo dei fornitori di infrastrutture per l’AI, mettendoli in una posizione di forza contro rivali come AWS, Microsoft Azure e Google Cloud.

Ma questo mega-accordo cosa significa per il resto del settore?

È un segnale che il mercato si sta consolidando nelle mani di pochi giganti, capaci di sostenere investimenti così colossali?

Come ha giustamente osservato Kristina Partsinevelos della CNBC, viene da chiedersi che ne sarà di tutte le altre aziende che hanno promesso miliardi per costruire nuovi data center.

Riusciranno a competere o verranno schiacciate da queste alleanze tra titani?

La corsa all’intelligenza artificiale, più che una maratona per l’innovazione, rischia di diventare un gioco esclusivo per pochi, ricchissimi eletti.

E questo, per la sana competizione e per il futuro stesso della tecnologia, potrebbe non essere affatto una buona notizia.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

10 commenti su “OpenAI e Oracle: l’accordo da 30 miliardi che ridefinisce l’intelligenza artificiale”

  1. 30 miliardi all’anno? 🤯 Oracle al centro dell’IA. Mi chiedo se la mia piattaforma di moda possa fare un accordo simile! 😂

  2. Wow, 30 miliardi! Un botto di roba. Oracle diventa il motore per OpenAI, figata pazzesca per loro. Vediamo che succede con Stargate ora. Gotta love this AI race!

  3. Wow! 🤯 30 miliardi all’anno per Oracle. Sembra un sacco di potenza di calcolo per OpenAI. 🤔 Speriamo che sia tutto sicuro e che i dati siano ben protetti! 🔒

  4. Vanessa De Rosa

    Trecento milioni di metri cubi di dati. Oracle diventa il macina-IA. Scommessa audace. Vedremo se il piano B reggerà il colpo. La concentrazione di potere è già un dato di fatto.

  5. Riccardo De Luca

    Trenta miliardi all’anno. Roba da far girare la testa. Oracle diventa il padrone dei bit per OpenAI. Un bel colpo, ammettiamolo. Speriamo ci sia un piano B per Stargate, però.

    1. Oracle fa da spina dorsale. 30 miliardi. Cifre monstre. Si parla di piano B per Stargate. Concentrazione di potere. Preoccupante.

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