Anthropic e Canva: la collaborazione AI che vuole cambiare il design

Anita Innocenti

Le regole del digitale stanno cambiando.

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Una partnership che punta a integrare l’AI nella creazione di design, automatizzando processi e uniformando il branding, ma sollevando interrogativi sull’effettiva efficacia e sul rischio di dipendenza dalla piattaforma

Anthropic ha stretto una partnership con Canva, integrando il suo assistente AI Claude per permettere la creazione e modifica di design direttamente dalla chat. Questa mossa strategica, basata sul "Model Context Protocol", punta a rendere Claude un hub per diverse applicazioni. Sebbene Canva affermi di utilizzare internamente l'AI, la collaborazione solleva interrogativi tra reale efficacia e marketing.

Anthropic e Canva: la collaborazione che vuole cambiare come crei i tuoi design

Diciamocelo, da un po’ di tempo a questa parte Anthropic sta cercando di recuperare terreno su OpenAI. E lo sta facendo con una mossa che, onestamente, è piuttosto intelligente: ha integrato il suo assistente AI, Claude, direttamente con Canva.

In parole povere, ora puoi chiedere a Claude di creare o modificare una presentazione, un logo o un post per i social media, e lui lo farà usando gli strumenti di Canva, senza che tu debba mai uscire dalla sua chat. L’idea è quella di rendere la creazione di contenuti visivi veloce come scrivere una richiesta.

Ma cosa significa, in pratica, per te che lavori ogni giorno con questi strumenti?

Significa che potresti dire a Claude: “Prepara una presentazione di 10 slide sul marketing digitale per piccole imprese, usando il template blu della mia azienda”, e lui dovrebbe essere in grado di pescare dal tuo archivio Canva e assemblare il tutto. Potrebbe cercare nel tuo spazio di lavoro i materiali e i modelli giusti da usare, come descritto sul sito ufficiale di Anthropic, per creare nuovi design che siano già in linea con il tuo brand.

Sulla carta, sembra tutto fin troppo semplice.

Ma, come sempre, la vera domanda è: come funziona davvero il giochetto dietro le quinte?

Il vero obiettivo: non solo immagini, ma legarti a una piattaforma

Qui la faccenda si fa più tecnica, ma neanche troppo.

Questa integrazione non è una semplice magia, ma si basa su un protocollo che Anthropic ha chiamato “Model Context Protocol” (MCP). Pensa a questo MCP come a un traduttore universale che permette a Claude di parlare con altre applicazioni. Canva, dal canto suo, ha dovuto costruire un server apposito per dialogare con Claude, quindi non è stato proprio come premere un interruttore.

Questo ci dice una cosa importante: l’obiettivo di Anthropic non è solo darti un nuovo giocattolo, ma costruire un centro di comando dove Claude può gestire anche altre applicazioni. Non a caso, nella stessa directory hanno inserito connettori per Google Drive e Slack. La strategia è chiara: trasformare Claude da un semplice chatbot a un vero e proprio assistente operativo che ti tiene legato alla sua piattaforma.

Ma al di là della strategia, la domanda che tutti ci facciamo è:

Funziona bene?

O è solo l’ennesima promessa da marketing?

Beh, a quanto pare, la risposta ce la fornisce Canva stessa. E qui la cosa si fa interessante.

La mossa furba: Canva usa Claude. O è solo marketing?

Anthropic ci tiene a far sapere che la stessa Canva ha adottato Claude per i suoi oltre 5.000 dipendenti già dall’inizio del 2024. Lo userebbero per velocizzare la prototipazione di design e per mantenere una voce coerente nei loro contenuti.

Sembra un caso studio perfetto, quasi troppo comodo.

Samantha Garrett, che guida il team di soluzioni AI interne a Canva, parla di un “approccio basato sull’ecosistema” che permette la sperimentazione.

Certo, è facile parlare di sperimentazione quando hai un accordo commerciale di questo tipo.

Viene da chiedersi se questa adozione interna sia una vera testimonianza di efficacia o, più probabilmente, una mossa di marketing calcolata per spingere la collaborazione.

L’idea che ci viene venduta è quella di una sinergia perfetta, ma la realtà è che queste grandi aziende si stanno legando a doppio filo.

La comodità che ti offrono oggi potrebbe diventare il recinto dorato da cui, domani, sarà difficile uscire.

Anita Innocenti

Sono una copywriter appassionata di search marketing. Scrivo testi pensati per farsi trovare, ma soprattutto per farsi scegliere. Le parole sono il mio strumento per trasformare ricerche in risultati.

10 commenti su “Anthropic e Canva: la collaborazione AI che vuole cambiare il design”

  1. Serena Basile

    Interessante connubio. La fluidità nella creazione. Attenzione alla trappola della dipendenza, un mare di possibilità, ma occhio alle correnti. Il branding, un faro.

    1. Emanuele Barbieri

      La promessa di automazione nel design è seducente, ma il rischio di un’uniformità omologante incombe. L’efficacia reale della collaborazione, al di là del clamore, resta da decifrare.

  2. Patrizia Bellucci

    Unire l’AI alla creatività visiva è una mossa audace, ma il vero valore sarà nella capacità di elevare, non livellare, il pensiero originale. Staremo a vedere se la piattaforma supporterà l’unicità.

    1. Melissa Benedetti

      Ah, il dio del design ora ha un chatbot. Stupendo. Vediamo se Claude crea capolavori o solo robaccia standard. Chiudo gli occhi e spero nel meglio.

  3. Melissa Benedetti

    Fantascienza. Pura genialità, eh? L’AI che disegna. Ma il branding? uniformità, dici? Che novità. Roba da matti, questa.

    1. Mah, l’AI che “uniforma” il branding. Certo, perché la creatività genuina non è mai stata così democratica. 🙄 Vedremo quanto dura questa magia. ✨

  4. Alberto Parisi

    E così, l’estro del pittore digitale è ora demandato a un algoritmo. Una vera apoteosi dell’autenticità, non trovate?

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