Tutti contro Chrome: la guerra dei browser è ricominciata

Perplexity con Comet e OpenAI con Operator sfidano Google con browser che pensano al posto tuo. Ma per il tuo business, è un’opportunità o no?

📌 TAKE AWAYS

  • I nuovi browser lanciati da Perplexity (Comet) e presto da OpenAI con Operator non si limitano a navigare il web: agiscono, pensano e automatizzano compiti per l’utente. Svolgono ricerche, pianificano attività e generano risposte in tempo reale, integrando calendari, email e documenti.
  • Con il 68% del mercato, Chrome è la principale porta d’accesso al web. Ma se milioni di utenti passeranno a browser IA come Comet o Operator, il vero impatto non sarà solo sulla quota di mercato, bensì sull’intero modello economico di Google basato sulla pubblicità.
  • Per affrontare questo nuovo scenario, il SEO Glenn Gabe ha proposto la creazione di una AI Search Console, uno strumento che consenta a editori e aziende di monitorare impressioni, prompt, pagine lette e click effettivi all’interno delle risposte IA.
La guerra dei browser è ripartita con l’arrivo di Comet di Perplexity e il futuro browser IA di OpenAI.
Questi strumenti trasformano il modo in cui navighiamo e cerchiamo online, riducendo il traffico verso i siti web tradizionali.
Serve trasparenza: nasce la proposta di una AI Search Console per monitorare l’impatto dell’intelligenza artificiale sui contenuti.
Ascolta l’articolo in breve

Alla fine, è successo. Mentre il mondo del business online era, giustamente, ancora concentrato ad analizzare gli effetti del core update di Giugno 2025, la vera rivoluzione si preparava altrove.

Le notizie trapelate su Perplexity e OpenAI non sono un fulmine a ciel sereno. Sono la logica, quasi inevitabile, conseguenza di un percorso iniziato con la comparsa di ChatGPT.

Non è un’ipotesi, non è una tendenza: è il punto di non ritorno, il momento in cui la teoria diventa cronaca.

Una cronaca, bada bene, che non riguarda solo i giganti della Silicon Valley, ma che da oggi riscrive le regole fondamentali con cui la tua azienda trova clienti e costruisce il suo futuro.

Sì, parlo proprio a te.

A te che hai investito tempo, denaro e sudore per costruire la tua visibilità online, per scalare le classifiche di ricerca, per trasformare i click in contratti. Quel mondo familiare, dominato da un gigante chiamato Google Chrome, sta per essere invaso da nuovi, agguerritissimi contendenti.

E questa volta, non si combatte con la velocità o con le estensioni, ma con l’arma più potente del nostro secolo: l’intelligenza artificiale.

Benvenuto nell’era del browser pensante: ecco Comet

Immagina per un attimo di non dover più saltare freneticamente da una finestra all’altra. Niente più copia-incolla da una chat a un motore di ricerca, da un’email a un calendario. Un unico ambiente, fluido e intelligente, dove un assistente personale osserva, capisce e agisce per te.

Questo non è un film come Blade Runner, ma la promessa di Comet, il nuovo browser lanciato da Perplexity, la startup che ha già scosso il mondo della ricerca online.

Perplexity, guidata dal visionario Aravind Srinivas, non si è accontentata di creare un motore di ricerca che fornisce risposte dirette invece di una lista di link.

Ha deciso di fare il passo successivo: inglobare l’intera esperienza di navigazione. Comet, attualmente disponibile per i clienti del piano “Max” da 200 dollari al mese, è più un sistema operativo per la tua vita online che un semplice browser.

Comet di Perplexity annunciata su X ufficialmente il 9 luglio 2025

Al centro di tutto c’è il Comet Assistant, un agente IA sempre attivo, una sorta di copilota digitale, come scrive TechCrunch.

Stai leggendo una conversazione confusa su Slack?

L’assistente può riassumertela in tre punti chiave.

Devi rispondere a un’email complessa?

Può generare una bozza per te.

Stai pianificando un viaggio?

Non solo cerca informazioni, ma ti aiuta a organizzarle, a confrontare opzioni, a gestire le schede aperte in modo intelligente, anticipando le tue necessità.

L’obiettivo, come ha scritto Srinivas su X, è creare “un sistema operativo con cui puoi fare quasi tutto”.

Comet è un browser progettato per essere un partner di pensiero e un assistente per ogni aspetto della tua vita digitale: lavorativa e personale.

Aravind Srinivas su X

È la fine della navigazione a compartimenti stagni: è l’inizio di un’interazione continua e contestuale con l’IA.

Sembra magnifico, vero?

Un sogno per la produttività.

Ma c’è un prezzo da pagare, e non parlo solo dei 200 dollari.

Per funzionare, questo copilota onnisciente ha bisogno di accesso totale.

E quando dico totale, intendo totale.

Comet chiede il permesso di vedere il tuo schermo, leggere le tue email, accedere ai tuoi contatti, analizzare il tuo calendario, inviare messaggi per conto tuo.

Sei pronto a consegnare le chiavi della tua vita digitale a un’intelligenza artificiale (come hai già fatto con Big G), per quanto brillante essa sia?

È una domanda che solleva dubbi inquietanti sulla privacy e sulla sicurezza, un compromesso che ogni utente, ogni azienda e ogni consulente SEO, dovrà ponderare attentamente.

Grafico sui dati ufficiali di Perplexity 2025
Fonte Perplexity
Grafico sui dati ufficiali di Perplexity 2025
Fonte Perplexity

Ora, non so se Perplexity riuscirà a insidiare il gigante di Mountain View ma sicuramente non è l’unico soggetto che cerca di contendere lo scettro a Big G…

La risposta di OpenAI: la guerra totale è imminente

E mentre tu rifletti se fidarti o meno di Perplexity, dall’altra parte della Silicon Valley, OpenAI non sta certo a guardare.

Secondo indiscrezioni attendibili riportate da Reuters, l’azienda di Sam Altman, che ha dato il via a questa rivoluzione con ChatGPT, è sul punto di lanciare il proprio browser basato su IA.

Il tempismo non è affatto casuale: l’annuncio ufficioso è arrivato quasi in contemporanea con il lancio di Comet, una mossa classica per rubare i riflettori alla concorrenza.

Il progetto di OpenAI sembra seguire una filosofia molto simile. Al centro ci sarà un agente IA chiamato Operator, progettato per essere ancora più proattivo (te lo avevo già anticipato qui).

Non si limiterà a riassumere o generare testo, ma eseguirà compiti complessi per tuo conto: prenotare un tavolo al ristorante, compilare moduli, organizzare la tua agenda, tutto direttamente dalle pagine web che visiti.

Se i 500 milioni di utenti settimanali di ChatGPT dovessero adottare questo nuovo browser, l’impatto sul dominio di Google sarebbe devastante.

Chrome, con oltre il 68% del mercato mondiale, non è solo un browser: è la principale vena attraverso cui Google raccoglie i dati degli utenti per alimentare il suo gigantesco business pubblicitario da miliardi di dollari.

Dati fonte Statcounter browser market giugno 2025
Statcounter

Strappargli quote di mercato significa colpire Google al cuore del suo modello economico.

Si sta quindi delineando una nuova “guerra dei browser”, molto più radicale della precedente.

Non si tratta più di quale browser carica le pagine più velocemente. Si tratta di quale ecosistema IA conquisterà la tua fiducia e i tuoi dati per diventare il tuo intermediario con il mondo digitale.

Dati ChatGPT 2025, Fonte Similarweb, Demandsage, Thunderbit

Bello, ma io che c’entro? Il grido d’allarme per il tuo business

“Ok, affascinante. Ma cosa c’entra tutto questo con il mio sito di e-commerce, il mio blog aziendale o il portale della mia attività?” ti starai chiedendo.

C’entra, eccome. Perché mentre questi giganti combattono, il campo di battaglia è il web. E il web è fatto dei tuoi contenuti, dei tuoi prodotti, del tuo brand.

Sì, perché questi nuovi motori di ricerca e browser IA non si limitano a linkare il tuo sito.

Leggono i tuoi articoli, analizzano le descrizioni dei tuoi prodotti, assimilano le tue guide per poi generare le loro risposte sintetiche.

In pratica, usano il tuo lavoro per rispondere direttamente all’utente, che spesso non avrà più bisogno di cliccare e visitare la tua pagina come puoi leggere qui.

Il risultato?

Tu fornisci la materia prima, loro si prendono il traffico e l’attenzione, come ci ha ricordato Pete Meyers di Moz nel corso della nostra intervista.

E la cosa più frustrante è che stai operando completamente al buio.

Ne ho discusso approfonditamente con Johannes Beus di Sistrix e Joshua Squires di Amsive, se vuoi saperne di più.

A questo proposito ti voglio parlare della proposta di Glenn Gabe, un analista SEO di fama mondiale, che il 9 luglio 2025 ha lanciato un appello tanto semplice quanto vitale.

Gabe chiede a ChatGPT, Perplexity, Claude e a tutte le altre piattaforme IA di creare immediatamente una “AI Search Console” (ASC).

Pensa a Google Search Console, quello strumento che oggi ti permette di capire come Google vede il tuo sito. Ora immagina uno strumento simile, ma per l’universo dell’intelligenza artificiale.

Un’ASC ti direbbe finalmente:

  • Quali domande (prompt) degli utenti fanno apparire i tuoi contenuti nelle risposte dell’IA.
  • Quante volte i tuoi contenuti vengono mostrati (impression).
  • Soprattutto, quanto traffico reale (click) riescono ancora a portarti.
  • Quali pagine specifiche del tuo sito sono state “lette” e indicizzate dall’IA.
  • Ti permetterebbe persino di richiedere la rimozione di contenuti, se necessario.

Senza questi dati sta diventando complesso analizzare e monitorare i risultati, come ti ho scritto qui.

Ti affidi a strumenti di terze parti, costosi e parziali, che ti danno solo un’idea vaga di cosa stia succedendo. Non hai dati reali, non hai controllo, non puoi definire una strategia, come ci ha detto Patrick Stox di Ahrefs durante la nostra chiacchierata.

Come puoi ottimizzare i tuoi contenuti per un motore di cui non conosci le regole e da cui non ricevi alcun feedback?

Per capire come fare non puoi improvvisarti esperto SEO, ma devi affidarti a un’agenzia che sappia rendere visibile il tuo brand anche nei motori di risposta IA.

Nell’era degli agenti IA, servono nuove regole (e nuovi protagonisti)

La proposta di Gabe non è un capriccio da addetti ai lavori, ma è una necessità per la sopravvivenza di un web aperto e meritocratico. E, paradossalmente, sarebbe un vantaggio anche per le stesse piattaforme IA.

Fornire trasparenza creerebbe fiducia, spingerebbe gli editori e le aziende come la tua a creare contenuti di qualità ancora maggiore, sapendo di poter misurare il ritorno del loro investimento. Aiuterebbe persino a combattere lo spam!

Il mondo sta cambiando a una velocità impressionante. I browser IA non sono un esperimento lontano: sono una realtà imminente che mira a sostituire le abitudini di miliardi di persone (compresi i tuoi clienti, abituali, futuri e potenziali).

Ignorare questa transizione significa rischiare di diventare invisibili, di vedere il traffico verso il tuo sito erodersi lentamente, senza nemmeno capire il perché.

Questo non è più il regno rassicurante dove bastava “essere su Google”.

È un campo di battaglia nuovo, con regole tutte da scrivere e dove la visibilità si conquista con strategie diverse.

Devi capire come l’IA “pensa”, quali contenuti predilige, come formulare testi che vengano non solo indicizzati, ma scelti e citati.

Per questo, oggi più che mai, hai bisogno di un partner strategico che non stia semplicemente osservando il cambiamento, ma che lo stia già decodificando.

Un consulente SEO che sappia tradurre i tuoi obiettivi di business nel nuovo linguaggio degli agenti IA, che conosca le tecniche per rendere i tuoi contenuti indispensabili per queste nuove intelligenze.

La partita per la rilevanza si gioca adesso, e per vincerla non basta più avere una vetrina ben illuminata nella vecchia piazza del mercato. È necessario capire dove (e come) il pubblico prenderà le sue decisioni di acquisto (con o senza agenti IA).

Se vuoi sapere come adattare il tuo business a questi grandi cambiamenti, rivolgiti alla mia agenzia.


Perplexity e OpenAI sfidano Google Chrome con browser IA: Domande Frequenti

Cos’è Comet e come cambia la navigazione sul web?

Comet è il nuovo browser di Perplexity, basato su intelligenza artificiale. Integra un assistente IA che non solo aiuta a cercare informazioni, ma automatizza compiti complessi come riassumere conversazioni, scrivere email o pianificare viaggi. Rappresenta un salto evolutivo rispetto ai browser tradizionali: offre un’esperienza fluida, intelligente e personalizzata, ridisegnando il modo in cui interagiamo con il web.

In che modo i browser IA influenzano il traffico verso i siti web?

I browser IA leggono e sintetizzano i contenuti dei siti per generare risposte dirette agli utenti, spesso senza reindirizzarli verso le pagine originali. Questo comporta un calo del traffico organico per le aziende, che forniscono contenuti ma non ricevono visite. Senza strumenti di analisi adeguati, come una AI Search Console, è difficile capire l’impatto reale e ottimizzare le strategie digitali.

Cos’è la proposta dell’AI Search Console e perché è importante?

La AI Search Console è un’idea proposta dall’esperto SEO Glenn Gabe. Si tratta di uno strumento che dovrebbe permettere ai creatori di contenuti di monitorare l’interazione con le piattaforme IA: vedere quali prompt mostrano i propri contenuti, quante volte vengono letti e se generano traffico. Sarebbe fondamentale per garantire trasparenza, controllo e meritocrazia nel nuovo ecosistema del web basato su agenti IA.

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

7 commenti su “Tutti contro Chrome: la guerra dei browser è ricominciata”

    1. Chiara De Angelis

      Cambiano i canali, il business resta. 🤷‍♀️ Vediamo se ‘sto ‘pensare’ qualcosa fa soldi o solo casino. 💰💸

  1. Francesco Messina

    La guerra dei browser con IA sembra un remake digitale. 😅 Speriamo solo che non finiscano per “pensare” anche ai nostri conti in banca. 💸

    1. Simone De Rosa

      Nuove interfacce, stessi vecchi bisogni. La vera domanda è se l’automazione semplificherà o aggraverà la nostra dipendenza digitale.

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