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Voice Search e SEO: come e perché dovresti ottimizzare il tuo sito per le ricerche vocali

Sì, hai capito bene, parliamo di Voice Search, ovvero di tutte quelle ricerche sui motori di ricerca che vengono effettuate attraverso delle query vocali di cui ogni esperto SEO dovrebbe prendersi cura oggi dato che è ancora possibile giocare con un minimo d’anticipo.

Non serve dunque digitare nulla: basta pronunciare la propria query, e la ricerca viene effettuata. Il mondo, infatti, si sta riempiendo di software, di app e di dispositivi abilitanti le Voice Search: parliamo di Google Assistant, di Alexa, di Google Home, di Amazon Echo, di Cortana, di Siri e via dicendo.

voice search seo approfondimento

Ma perché tutto questo dovrebbe avere un ruolo nella tua presente e futura carriera di consulente SEO?

Perché, insomma, le modalità attraverso le quali ottimizzi il tuo sito dovrebbero in qualche modo cambiare?

Beh, in questo articolo risponderò a questa e a molte altre domande.

Perché dovresti iniziare a pensare all’ottimizzazione del tuo sito web per la Voice Search?

Partiamo dal perché la tua strategia SEO deve tenere in considerazione anche la presenza della Voice Search.

Potrei sbrigarmela velocemente dicendo che è così e basta, in quanto la Voice Search ha, in qualche modo, un’influenza sulla SEO. Ma non lo faccio, un po’ perché quando si parla di search engine optimization mi piace dilungarmi, un po’ perché parlare d’influenza, per ora – in Italia – è ancora un filo esagerato.

Il volume delle ricerche vocali nel nostro Paese, infatti, non è ancora mastodontico, ma è destinato a crescere, e neanche poco.

Allargando lo sguardo al mondo intero – nel 2017 c’erano in totale 33 milioni di dispositivi voice-first.

SEO voice first research stats

Negli Stati Uniti, il 71% degli utenti tra i 18 e i 29 anni utilizza le ricerche vocali, e lo stesso fa il 59% degli utenti tra i 30 e i 43 anni.

Sempre per citare dei numeri significativi, ComScore ha voluto sparare alto, affermando che, nel 2020 (tra un anno e mezzo!) il 50% delle ricerche verrà effettuato attraverso Voice Search.

È sufficiente però guardare anche al presente, con l’amministratore delegato di Google Sundar Pichai che, in un suo speech, ha spiegato che già oggi un quinto delle ricerche sul motore di ricerca è costituito da query vocali e che a breve i sistemi d’intelligenza artificiale saranno così capaci di elaborare i dati da poter addirittura fare le chiamate al posto nostro.

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I numeri non ti hanno ancora convinto ad ottimizzare il tuo sito web per le query vocali dei tuoi utenti?

Beh, dovresti allora renderti conto che lavorare per ottimizzare il tuo portale per le Voice Search equivale a migliorare il tuo sito nel suo complesso.

Proprio così: Google Assistant e Google Home – dispositivo arrivato da poco anche sul mercato italiano – per rispondere alle query vocali degli utenti vanno infatti molto spesso a utilizzare il risultato della SERP che si situa nella posizione zero, quello cioè che, all’interno di un riquadro speciale, anticipa tutti gli altri risultati qualificandosi come un cosiddetto ‘featured snippet‘.

Ottimizzare una pagina per la Voice Search, dunque, vuol dire automaticamente puntare alla fantastica posizione Zero sulla SERP di Google, un traguardo che assicura un sacco di traffico verso il proprio portale.

roberto serra posizione zero

Google, tra l’altro, ha un interesse doppio nel premiare chi si impegna per ottimizzare i propri siti web in ottica featured snipped. Come sai, infatti, mister G è da sempre teso a restituire agli utenti la migliore delle risposte possibili.

Ma non è tutto qui: maggiori e migliori saranno i featured snipped, maggiori saranno gli utenti che li sfrutteranno, e che quindi acquisteranno degli smartphone Android per sfruttare Google Assistant e dei dispositivi per la casa Google Home.

Google, in altre parole, odia dover rispondere agli utenti che effettuano una ricerca vocale di non essere in grado di rispondere alla loro domanda. Ad ognuna di queste ricerche fallite, infatti, al colosso di Mountain View sembra – e si può capire il perché – di perdere terreno nei confronti dei concorrenti, come l’assistente vocale di Apple e il dispositivo Amazon Echo.

In definitiva, ottimizzando il tuo sito web per la Voice Search, farai un piacere a Google. E lui, in tutta risposta, non potrà che renderti il favore, in una vera e propria situazione win-win.

Cosa puoi fare per ottimizzare il tuo sito web per le Voice Search?

Come deve cambiare la tua strategia SEO per soddisfare le esigenze della Voice Search? Beh, in realtà non si parla di una rivoluzione, nient’affatto. No, abbiamo piuttosto a che fare con il potenziamento di alcune tecniche SEO che già oggi utilizzi per posizionare bene il tuo sito web a livelli di desktop e mobile search.

Consiglio N°1: Punta ai Featured Snippet

La prima cosa che devi fare, oltre a quella di darti da fare per raggiungere la bramata posizione Zero, è quella di ottimizzare al meglio tutti i dati strutturati schema.org così da mostrarti agli utenti con un Featured Snippet che, a sua volta, può essere comodamente utilizzato dai servizi di Google per la Voice Search (attualmente, più del 40% delle ricerche vocali viene risolto attraverso un Featured Snippet).

Attenzione però, voglio essere sincero fin da subito: non esiste una vera e propria tecnica SEO predefinita, precisa e certa per conquistare un Featured Snippet.

Voglio però darti alcuni consigli che possono aiutarti in tal senso.

Per prima cosa, devi pensare al modo attraverso il quale gli utenti pongono delle query vocali. Non si tratta di singole keyword asettiche, no, si tratta spesso di vere e proprie domande, delle long tail keyword degne di questo nome.

E come ci spiega la SEO legata alle long tail keyword, buona prassi in questo caso sta nell’utilizzare quella stesse stringhe di testo nel proprio SEO copywriting. Il mio consiglio, dunque, è quello di interrogare il mitico portale answerthepublic.com riguardo alla parola chiave sui cui stiamo lavorando, scoprire quali sono le domande più utilizzare dagli utenti e utilizzarle nei nostri contenuti, meglio ancora se inserite anche a livello degli heading (h2 o h3) nei nostri copy.

ricerca vocale seo

Chiaro? Bene, passiamo allora al prossimo consiglio che ti può aiutare ad arrivare alla posizione Zero e quindi alla Voice Search.

Con i Featured Snippet e con i risultati delle ricerche vocali, Google punta a dare agli utenti delle risposte immediate, veloci e brevi, senza cioè che essi debbano necessariamente aprire un’ulteriore pagina e leggersi un testo lungo e dispendioso in termini di tempo.

Per questo, una volta individuata una query, le tue pagine web devono fornire una risposta chiara, precisa e breve. Ti dirò: analizzando i Featured Snippet attualmente visibili sulla SERP di Google, sembra che le risposte in forma di lista a punti siano particolarmente apprezzate. Di più: delle analisi puntuali svelano che le risposte delle Voice Search sono lunghe in media una quarantina di parole.

featured snippet average lenght

E poi, cosa altro devi dare per guadagnare la posizione Zero? Beh, devi lavorare alla perfezione dal punto di vista della SEO, in generale. Proprio così, non pensare che Google decida di trasformare in un Featured Snippet i risultati che si trovano nella quinta o nella decima pagina della SERP.

Niente affatto: nel 99,58% dei casi, infatti, i featured snippet sono relativi a delle pagine che sono comunque presenti nelle prime 10 posizioni dei risultati di ricerca. Quindi la tua normale strategia SEO non deve essere stravolta, deve essere invece potenziata, per puntare a dritta verso le prime posizioni di Google.

E quindi title e meta tag ottimizzati, contenuti coinvolgenti e originali, link di qualità e via dicendo, chiaro?

Che dici… Sei alle prime armi? Ho scritto per te una guida seo base, la trovi qui: Guida SEO

Per ottimizzare le tue pagine web per la Voice Search, però, non devi pensare solamente ai Featured Snippet. No, devi anche tenere in considerazione il fatto che, nella maggior parte dei casi, si parla di ricerche da dispositivi mobili. E quindi….

Consiglio N°2: Lavora sulla tua Local SEO

Ho già parlato, qualche tempo fa, delle tecniche più efficaci per migliorare la propria local SEO, e quindi non mi dilungherò ulteriormente. Voglio però che ti ricordi che la ricerca da mobile è fatta nella maggior parte dei casi per rispondere a delle esigenze immediate e quindi ad alta conversione, e che questo si riflette anche per quanto riguarda la Voice Search.

Il 33% degli utenti che pongono delle query vocali, infatti, sono alla ricerca di informazioni relative a dei business.

  • Dov’è il parrucchiere più vicino?
  • A che ora chiude il supermercato?
  • Il tal ristorante è aperto oggi?

Se è dunque vero che l’importanza della Local Search è in continua crescita, è altrettanto vero che quando si parla di Voice Search la sua crucialità raddoppia. Vuoi aumentare le possibilità per le quali il prossimo turista di passaggio nella tua città venga a mangiare proprio nella tua pizzeria?

Beh, oltre a saper indicizzare un sito perfettamente allora devi certamente partire dall’aggiornare la tua pagina Google My Business, di modo che, nel momento in cui l’utente chiederà a Google Assistant – magari mentre guida – ‘qual è la pizzeria più vicina’ il motore di ricerca possa restituire l’indirizzo, gli orari e i contatti del tuo ristorante.

Consiglio N°3: Ottimizza il tuo sito per i dispositivi mobili

Partendo nuovamente dal presupposto per il quale la Voice Search è soprattutto una faccenda legata agli smartphone, è imperativo che il tuo sito web sia ottimizzato per i dispositivi mobili. Intendi aumentare le visite al sito grazie alla voice search? Sarà meglio che non si limiti ad essere solamente responsive: do per scontato che tu abbia già affrontato questa questione già da molto tempo.

Pensare a una strategia SEO efficace con un sito web non ottimizzato per i dispositivi mobili, infatti, nel 2018 non ha alcun senso.

Intendo invece che il tuo sito web deve funzionare in modo favoloso in ambiente mobile, e che quindi deve essere UX ok e veloce. Una pagina che impiega 5 secondi per caricarsi, beh, non verrà vista da nessuno, o quasi: i dati ci dicono infatti che , di fronte a una tale lentezza, 9 utenti su 10 decidono seduta stante di tornare sui propri passi e di consultare un altro sito.

Hai un sito lento e vorresti renderlo finalmente veloce? Prova Google AMP, il progetto made in Google con il quale puoi rendere una scheggia il tuo sito web in pochi semplici passi: Google AMP

Il fatto è semplice: i naviganti da dispositivi mobili sono in movimento, stanno facendo altro, e non hanno tempo da perdere. Non è certo un caso se, come afferma lo stesso Google, i tassi di rimbalzo sul mobile sono più alti di quasi il 10%.

Vuoi che Google prenda in considerazione il tuo sito per presentarlo come risultato per le Voice Research? Bene, allora lavora sulla velocità delle tue pagine!

Consiglio 4: Proteggi i tuoi utenti con l’HTTPS (ovviamente)

Suppongo tu abbia già sentito parlare del protocollo HTTPS, ovvero dell’HyperText Transfer Protocol over Secure Socket Laye. Si tratta infatti di un protocollo sempre più diffuso e sempre più consigliato, che aiuta a proteggere non solo l’autenticità delle pagine web, ma anche gli utenti stessi, mantenendo private le comunicazioni e i dati relativi alla navigazione.

Ecco, qualche tempo fa Google aveva affermato che il protocollo HTTPS può dare ad un sito web una spinta – seppur minima – in termini di posizionamento. Il protocollo HTTPS, di fatto, può dunque essere considerato come un fattore SEO.

Ma questo dato può influenzare anche la Voice Search?

Passare all’HTTPS ti può aiutare anche in questo senso?

Ebbene, partendo dal presupposto per il quale oltre il 70% dei risultati in prima pagina di Google su desktop è dotato di HTTPS, è da sottolineare che ne sono provvisti ben il 90,4% dei risultati di Voice Search (stando ad uno studio di backlincko.com).

Una coincidenza? Beh, di certo chi si prende la briga di passare all’HTTPS è maggiormente portato a spendere del tempo e delle risorse per avere dei copy eccellenti e una buona ottimizzazione… ma resta il fatto che il gap tra i primi 10 risultati di Google e quelli che invece sono scelti per la Voice Search è notevole, e quindi difficilmente può essere solamente una conseguenza di questa correlazione.

Consiglio 5: Altri importanti fattori per ottimizzare il proprio sito web per le ricerche vocali

Ci sono poi altri importanti fattori SEO che sembrano essere considerati in modo speciale da Google su fronte Voice Search.

Eccone alcuni:

  • I siti che vengono scelti per le ricerche vocali hanno tendenzialmente un’ottima Domain Authority: le ricerche effettuate attraverso il dispositivo Google Home ci mostrano infatti che la Domain Authority media dei risultati di Voice Search è di 76,8.
  • Casualità? Correlazione studiata a diavolino? Difficile dirlo con sicurezza. Eppure i numeri ci dicono che le pagine che vengono proposte come risultati di Voice Search hanno in media circa 1.200 condivisioni su Facebook e 44 tweets.
  • Non puntare su una parola chiave singola: in media, infatti, le query vocali sono composte da 2,3 parole.

Conclusioni

Sei pronto per approntare la tua strategia SEO futuristica e ottimizzare le tue pagine web per la Voice Search?

Oggi questa non è di certo un’esigenza impellente. Ma, dati alla mano, lo diventerà molto probabilmente domani, o tutt’al più dopodomani. E, come abbiamo visto, ottimizzare il proprio sito web in ottica Voice Search vuol dire di fatto migliorare a prescindere il proprio posizionamento su Google, sia sul fronte desktop che su quello mobile… insomma, è davvero tutto di guadagnato!

Roberto Serra

Mi chiamo Roberto Serra e sono un digital marketer con una forte passione per la SEO: Mi occupo di posizionamento sui motori di ricerca, strategia digitale e creazione di contenuti.

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