In questo articolo:
Cinque, dieci, venti… quante volte hai letto quali sono le regole principali della SEO?
Se bazzichi nel mondo del web marketing da un po’ di tempo, se gestisci un sito web o anche solo un blog, molto probabilmente ti sei imbattuto più di una volta in una guida SEO (fatta più o meno bene) volta a spiegarti come ottimizzare al meglio le tue pagine web.
Certo, ogni manuale SEO ha il suo perché, il suo stile, il suo particolare punto di vista, ma non non ci si scappa: in tutti i casi, quando si parla dell’ottimizzazione di un contenuto per il web, si parte da quella del tag title e del tag meta description.
Lasciatelo dire come farei durante una consulenza web: è forse un caso che la meta description sia messa sempre e comunque tra i fattori fondamentali della Search Engine Optimization?
No, non è una coincidenza, e i SEO di tutto il mondo non sono in fissa con questo tag così, per il gusto personale.
Se vuoi capire come apparire su Google, devi sapere che la meta description ha un ruolo importantissimo. Idem per quanto riguarda il successo delle tue pagine online. Mi sembrano due bei motivi per ottimizzarla al meglio, non ti pare?
Peccato però che praticamente nessuno si sia mai preso il disturbo di spiegarti nel dettaglio come ottimizzare una meta description in modo perfetto e vincente, o sbaglio? Nella maggior parte dei casi ci si limita infatti a fare due osservazioni in croce circa la presenza della keyword e la lunghezza massima dell’anteprima, e tanti saluti. Di conseguenza chi si mette a realizzare le meta description per il proprio sito web in assenza di una corretta consulenza SEO si trova spesso a brancolare nel buio, senza sapere come ottimizzarle al meglio.
La meta description, essendo un elemento chiave decisamente utile ad accaparrarti click sulle SERP, gioca un ruolo fondamentale nell’aumentare le visite al sito. Ma come fare per giovarne al 300%?
Tranquillo, tra una manciata di minuti ogni tua perplessità sarà solo un ricordo del passato: in questo post, infatti, ti dirò tutto quello che ti serve sapere sull’ottimizzazione della meta description. Vedrai che il tuo sito web – e quindi di riflesso anche il tuo business – non potrà che giovarne!
Partiamo dal basso e diamo una spolveratina veloce alla teoria della SEO.
Come sicuramente sai, ogni pagina che puoi vedere online è composta da un codice sorgente in HTML, un linguaggio che viene letto dal browser, il quale restituisce a noi utenti un’interfaccia piacevole e user friendly.
Ecco, il codice HTML non contiene solo i contenuti che noi vediamo online, ma anche tante piccole parti invisibili, quelli che noi chiamiamo meta tag.Ci sono il tag title, i vari tag heading e sì, anche il tag meta description. In parole poverissime – anzi, aride – questo tag riporta il testo che nella maggior parte dei casi appare come anteprima della pagina nelle SERP dei motori di ricerca.
Per vedere la forma tipica di una meta description in HTML ti basta visualizzare la sorgente di pagina di una qualsiasi pagina web (con un click destro del mouse, per capirci) e ricercare il tag. Ecco un esempio:
<meta name=”description” content=”Che cosa è la coda lunga? In questo post ti spiego le potenzialità delle long tail keywords, ti mostro i tool per trovare queste parole chiave e soprattutto i metodi per individuare le parole chiave a coda lunga più efficaci! Sfrutta la coda lunga!” />
Il testo contenuto tra le virgolette corrisponde a quello che poi verrà effettivamente visualizzato dagli utenti sui motori di ricerca (non sempre, ma questo te lo spiegherò tra un attimo, atteniamoci per ora ai casi “classici”).
Dunque, ricapitolando, per ogni risultato di ricerca Google mostra:
Ehi, vuoi saperne di più sul copy in ottica SEO? Leggi il mio approfondimento sul SEO copywriting!
Se sei un utente particolarmente attento o un consultente SEO sufficientemente meticoloso, ti sarai probabilmente accorto che, anche se debitamente fornita, Google talvolta non utilizza la meta description.
Proprio così: il motore di ricerca, di sua completa iniziativa, può scegliere di restituire all’utente un’anteprima che non ha nulla a che fare con quella impostata da noi, andando invece a pescare alcune frasi “casuali” all’interno del contenuto vero e proprio. Perché succede questo?
Beh, prima di tutto va sottolineato che la scelta di chi ha fondato Google non è affatto casuale – non penserai mica che Mister G possa fare qualcosa che non sia ordinato da algoritmi cervellotici infallibili e ultra-razionali, vero?
No, Google sceglie di non utilizzare la nostra meta description in tutti quei casi in cui egli trova qualcosa di più rilevante nel nostro testo rispetto alla ricerca effettuata dall’utente. Chiaro?
Nell’articolo dedicato a Rank Brain ho già parlato di quanto l’intelligenza artificiale sia entrata nel vivo dei calcoli algoritmici di posizionamento. Non lo hai ancora letto? Vai all’approfondimento: Rank Brain, conosci il cervello di Google e posizionati ai primi posti sui motori di ricerca!
Prima di proseguir, devo sottolineare che no, la meta description non influenza direttamente il ranking della pagina e, a differenza di come si sente dire in rete, non ti aiuta neanche ad indicizzare un sito. No, aspetta, non cadere nello sconforto, non stai leggendo questo post inutilmente: ho detto che non lo fa “direttamente”, non ho detto che non lo influenza affatto.
Questo tag resta sempre e comunque un importantissimo elemento della SEO on page, ovvero della tua ottimizzazione della tua pagina. Ma allora, in che modo influenza il posizionamento della tua pagina? Seguimi, te lo spiego subito.
Abbiamo capito che tutto quello che noi scriviamo all’interno del tag meta description non viene utilizzato dal motore di ricerca per decidere il posizionamento.
Gli algoritmi di Google, di Bing e compagnia bella, insomma, non utilizzano quelle informazioni per decidere se mettere quel contenuto nella prima o nella ottocentoventiduesima pagina dei loro risultati. Al contrario, invece, il tag title viene utilizzato proprio a questo scopo.
Ma in che modo la meta description ha un impatto sulla SEO e quindi, di rimbalzo, anche sul posizionamento?
Beh, possiamo dire che la meta description influenza indirettamente il ranking a partire dall’utilizzo che ne fa l’utente. Va infatti sottolineato che un’anteprima scritta bene e realizzata pensando all’utente incoraggia molti click, e questo influenza positivamente il motore di ricerca.
Pensavi forse che a Google non interessasse affatto quanti click raccoglie la tua pagina? Ti sbagli: le orecchie di Mister G sono sempre ben tese a scoprire cosa piace effettivamente ai suoi utenti.
Per questo motivo il motore di ricerca va ad analizzare il CTR (ovvero il click through rate, la percentuale di impressioni che portano ad un click) di ogni singola pagina per capire cosa attrae gli utenti.
Capisci cosa significa tutto questo?
Vuol dire che scrivere delle meta description efficaci equivale a invitare in modo suadente gli utenti a cliccare sul tuo contenuto… il che, oltre a portarti a delle visite dirette, aumenta il CTR della pagina, la quale così può mirare ad un miglioramento della propria posizione sulla SERP.
Insomma, due piccioni (ma anche dieci, cento, mille) con una fava!
Occhio, però, in quanto non devi assolutamente deludere le aspettative dei tuoi utenti: non puoi promettere mari e monti con una meta description da favola se poi i tuoi contenuti non sono all’altezza. Google, infatti, non guarda solo il CTR, ma anche l’eventuale permanenza dei visitatori sulle tue pagine.
Insomma, se i tuoi utenti scappano non appena aprono la tua pagina non potrai di certo godere di un trattamento di favore da parte del motore di ricerca!
I risultati Google AMP si comportano esattamente nella medesima maniera dei risultati standard.
Fino a qualche tempo fa, la risposta a questa domanda sarebbe stata sempre e comunque “meno di 160 caratteri”, perlomeno per quanto riguarda Google. A partire da dicembre 2017, invece, le cose sono cambiate.
Non te ne sei accorto? Ebbene, il mondo della SEO è sempre pieno di sorprese e infatti Google da qualche tempo ha modificato la lunghezza massima delle meta description visualizzabili. Non più 160 caratteri, bensì il doppio: 320 caratteri.
Cosa dobbiamo intuire da questa modifica? Potremmo infatti pensare che Google abbia iniziato ad apprezzare le meta description lunghe, magari per capire bene cosa contiene una pagina web e valutarla al meglio… ma ne siamo certi? Personalmente credo che si tratti di una scusa per regalare sempre più spazio agli annunci Google Ads a discapito dei risultati organici.
Molto probabilmente il tuo sito ha un buon numero di pagine. Magari hai anche un blog popolato con tanti post interessanti, che hai scritto regolarmente per molto, molto tempo.
Come fai a controllare le meta description di tutte queste pagine? Come puoi capire in modo rapido se in passato hai realizzato delle descrizioni di pagina troppo lunghe oppure, al contrario, troppo corte?
Ebbene, il mio primo suggerimento è quello di cercare su Google le parole chiave che stai puntando con il tuo sito web: individua nella SERP lo snippet del tuo contenuto e valuta la lunghezza. Facile, no?
Questo metodo spartano, però, potrebbe rubarti davvero troppo tempo, soprattutto se le tue pagine sono tante. Il secondo suggerimento è quindi quello di collegarti alla Search Console di Google e seguire queste istruzioni:
Una volta individuate le meta descrizioni da ottimizzare, ti basta andare sulla piattaforma che stai utilizzando e modificare il tag. Con WordPress puoi per esempio installare Yoast SEO e avere così un’interfaccia user friendly per modificare i principali tag (occhio però a non fare eccessivo affidamento sui consigli di Yoast!).
Fantastico, adesso arriviamo al sodo: come si fa ad ottimizzare in modo vincente una meta description in ottica SEO?
Come anticipato all’inizio, qui non ci limiteremo alle solite bazzecole. Ti ho già detto che la tua meta descrizione deve essere di una lunghezza compresa tra i 160 e i 320 caratteri, ma questo è solo l’inizio.
Apri la nuova Search Console di Google, vai sulla voce Rendimento e individua le pagine che hanno un CTR basso. Per fare questo, seleziona la voce “CTR media”.
Fatto? Bene: adesso puoi iniziare ad analizzare con cognizione di causa le pagine che hanno un CTR basso ma che allo stesso tempo sono caratterizzate da una posizione media alta, analizzando ogni singola pagina. In questo modo, selezionando le voci giuste, potrai visualizzare dei report che ti mostreranno di volta in volta il CTR medio di ogni singola pagina e la sua posizione per ogni query.
Ci siamo?
Ecco, ora puoi iniziare a domandarti quali query hanno un CTR basso per poi andare su Google e controllare – con la stessa query di ricerca – qual è l’anteprima che risulta nel tuo snippet.
Guardalo bene, analizzalo, valutalo, insomma, soppesalo a dovere: quello è il testo che devi andare a ottimizzare.
Ma perché ti ho detto di andare su Google per controllare la tua anteprima, e non direttamente sul tuo CMS?
Perché, se ti ricordi bene quanto abbiamo detto sopra, quelle due frasi poste nella SERP di Google sotto il tuo tag title potrebbero non corrispondere alla tua meta descrizione. Potrebbe trattarsi infatti di un estratto del tuo testo.
Sia quello che sia, ora devi assolutamente ottimizzare la tua meta description, cosicché la tua pagina possa guadagnare posizioni vitali per quella determinata query.
Bene, adesso il mondo delle meta descrizioni non ha davvero più segreti per te. Resta però da scoprire quali sono le regole da seguire per realizzare delle meta description efficaci, capaci di alzare il CTR del tuo portale.
Sei pronto?
Ecco dunque 10 tecniche SEO per le tue meta descrizioni:
Noi siamo abituati a fare SEO pensando solo ed esclusivamente a Google. Ma ci sono anche altri motori di ricerca, alcuni dei quali molto utilizzati. Prendiamo per esempio Bing: il motore di ricerca firmato Microsoft non ha mai raggiunto il risultato sperato, ma non per questo è da sottovalutare.
Negli Usa, per esempio, Bing è utilizzato da una persona su 3, mentre in Italia è utilizzato da una persona su 10.
Certo, si tratta su una percentuale bassina, ma non vorrai mica chiudere la porta in faccia ad un cliente ogni dieci, vero? Sono sicuro di no. Per questo motivo, è meglio sapere qualcosa anche riguardo alle meta descrizioni ottimizzate per Bing.
C’è qualche differenza rispetto a Google? In realtà in questo caso le meta description sono ancora più importanti, poiché questo motore di ricerca non genera in nessun caso delle anteprime automatiche estratte dalla pagina a partire dalla query dell’utente; l’anteprima, dunque, sarà sempre e comunque quella scelta dal creatore della pagina. La seconda cruciale differenza è legata alla lunghezza massima: su Bing il limite massimo è infatti di 170 caratteri.
Se qualcuno mi avesse chiesto qualche anno fa quanto pesavano le meta description nel contesto dell’ottimizzazione dei siti web, avrei risposto: “Sono importantissime!”.
Oggi, invece, considerando l’introduzione da parte di Google dei dati strutturati, nonché le particolari modalità di ricerca che si stanno via via sviluppando (dalla ricerca vocale in poi), risponderei: “Sono ultra mega importanti!”.
Proprio così: la rilevanza di questo tag è aumentata nel tempo, e così deve essere anche per l’attenzione che gli dedichiamo. Non pensare ai soli algoritmi di Google, ma guarda soprattutto agli utenti che cercano i migliori contenuti sulle SERP: più li convincerai con le tue anteprime, più click avrai, più si alzerà il tuo CTR e migliore sarà il tuo posizionamento.
È tutto chiaro, no? Monitora le tue meta description sulla Search Console di Google e analizza le loro performance, ottimizza quelle con rendimenti scarsi seguendo le 10 regole che ti ho spiegato e scala la SERP come non mai!
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